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“La salute non è semplice assenza di malattia o di infermità, ma è stato di completo benessere fisico, mentale e sociale delle donne, degli uomini e della collettività che si configura come bene comune e come diritto umano inalienabile”.
Questi principi fondamentali tutelati dalla Costituzione sono stati progressivamente sacrificati sull’altare delle privatizzazioni e del profitto da chi ci ha governato in questi anni e ci governa ancora.
Gli aiuti umanitari - Il mese scorso Emergency ha aperto in Italia alcuni ambulatori gratuiti per assistere italiani e stranieri che, in forti difficoltà economiche, non sono più in grado di pagare i costi dell’assistenza sanitaria pubblica. Sono 9 milioni gli italiani che non riescono più a pagare i ticket sanitari e che rimandano le cure a tempi migliori. La prevenzione e la riabilitazione sono ormai un lusso che in pochi si possono permettere. La crisi e le condizioni economiche incidono sempre più pesantemente sullo stato di salute dei più deboli: chi si vuole curare da oggi può ricorrere almeno agli aiuti umanitari come accade nei paesi distrutti dalla guerra o colpiti da calamità. Tutto ciò succede nell’indifferenza generale di Governo, Regioni e Partiti, assorbiti dal dibattito sull’IMU e impegnati a proteggere dalla Giustizia il solito Berlusconi.
I costi – Per salvare banche e finanza i Governi e il Parlamento hanno deciso di dare la priorità al pareggio di bilancio. La manovra finanziaria 2012-2014 approvata da Berlusconi, confermata da Monti e non smentita da Letta, prevede ulteriori tagli delle prestazioni sanitarie ed un pesante aumento dei ticket, peggiorando la situazione già difficile dei cittadini e favorendo così le strutture private e coloro che speculano sui bisogni sanitari. Fra tagli alle prestazioni ed aumento dei ticket per il 2013-2014 sono previsti rincari superiori al costo dell’IMU sulla prima casa. Ciò che il governo Letta farà risparmiare ai possessori di case grazie alla cancellazione dell’IMU sarà pagato - e con gli interessi - dalla collettività attraverso gli aumenti sulla sanità.
L’aziendalizzazione ed il finanziamento a prestazione sono la morte del Servizio Sanitario Nazionale – Aver trasformato le ASL e gli ospedali in Aziende ha comportato un cambiamento radicale della natura e degli obiettivi di questi enti.
Le priorità delle Aziende Sanitarie non sono più “la soddisfazione dei bisogni socio sanitari assistenziali delle persone” ma sono i vincoli di bilancio ed il contenimento dei costi. Il finanziamento delle strutture “a prestazione” ha provocato una rincorsa, spesso non motivata, all’aumento del numero delle prestazioni arrivando perfino a produrre fenomeni delinquenziali veri e propri: ricordiamo tutti il caso della Clinica Santa Rita di Milano, dove pur di accedere ai rimborsi regionali si diagnosticavano malattie inesistenti e si operavano organi sani o i tanti casi di falsificazioni di impegnative e denunce di prestazioni mai eseguite al solo scopo di partecipare alla spartizione dei succulenti rimborsi regionali.
L’imbroglio del privato accreditato/convenzionato e la farsa della libera scelta– Si dice che la salute non è una merce ma di fatto si è creato un vero e proprio mercato bloccato e vincolato per le strutture pubbliche ed aperto e liberalizzato per quelle private. Si consentono affari e profitti alle case farmaceutiche, alle cliniche ed alle strutture convenzionate, scaricando i costi e le prestazioni più onerose sul settore pubblico. Come sempre si privatizzano i profitti e si fanno pagare alla collettività le perdite. Si enfatizza la libera scelta del medico o della clinica a cui il cittadino può rivolgersi in caso di bisogno fingendo di ignorare che in larghissima parte sono gli stessi medici e le stesse strutture che indirizzano gli utenti secondo percorsi prestabiliti.
E intanto Formigoni è inquisito … e la Mariani pure– C’è chi pena e chi gode. Il “Celeste” Formigoni, condannato per le false firme alle elezioni del 2010, è stato ugualmente promosso sottosegretario all’agricoltura nel Governo Letta. Oggi è ancora una volta inquisito per “ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALLA CORRUZIONE” per favoreggiamento nei confronti della Maugeri prima e del S.Raffaele poi, in combutta, sembra, con una parte consistente della “cricca” di Comunione e Liberazione con la quale ha gestito gran parte della sanità lombarda. Secondo l’accusa, quale contropartita per i molti e documentati favori elargiti, avrebbe goduto personalmente di 8 milioni di euro spesi in varie amenità, viaggi e ferie di lusso a bordo di prestigiose imbarcazioni. Con lui sono inquisite altre 17 persone. Stessa sorte è toccata alla “nostra” Simona Mariani, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cremona e dell'Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, nel mirino non solo per l'uso improprio dell’auto aziendale ma soprattutto per l'accusa di corruzione e turbativa d’asta nel corso dell’acquisto di una apparecchiatura di altissima tecnologia.
E allora?
La tutela della salute non può essere ridotta ad un costo ma deve diventare un investimento finalizzato al benessere collettivo: bisogna cacciare i mercanti dal tempio e con essi la mercificazione, la privatizzazione ed i profitti sulla salute che deve ritornare ad essere bene comune.
Con questo obiettivo dobbiamo riportare al centro delle lotte, al pari del lavoro e dell’istruzione, il diritto alla salute che si persegue attraverso un sistema sanitario universalistico, che non lascia fuori nessuno e realizza equità sociale.
Solo uguale accesso alle cure a parità di bisogno, uguale utilizzo dei servizi, uguale qualità del servizio per tutti rendono la sanità un vero diritto!
Circolo prc Cremona “La salute non è semplice assenza di malattia o di infermità, ma è stato di completo benessere fisico, mentale e sociale delle donne, degli uomini e della collettività che si configura come bene comune e come diritto umano inalienabile”.
Questi principi fondamentali tutelati dalla Costituzione sono stati progressivamente sacrificati sull’altare delle privatizzazioni e del profitto da chi ci ha governato in questi anni e ci governa ancora.
Gli aiuti umanitari - Il mese scorso Emergency ha aperto in Italia alcuni ambulatori gratuiti per assistere italiani e stranieri che, in forti difficoltà economiche, non sono più in grado di pagare i costi dell’assistenza sanitaria pubblica. Sono 9 milioni gli italiani che non riescono più a pagare i ticket sanitari e che rimandano le cure a tempi migliori. La prevenzione e la riabilitazione sono ormai un lusso che in pochi si possono permettere. La crisi e le condizioni economiche incidono sempre più pesantemente sullo stato di salute dei più deboli: chi si vuole curare da oggi può ricorrere almeno agli aiuti umanitari come accade nei paesi distrutti dalla guerra o colpiti da calamità. Tutto ciò succede nell’indifferenza generale di Governo, Regioni e Partiti, assorbiti dal dibattito sull’IMU e impegnati a proteggere dalla Giustizia il solito Berlusconi.
I costi – Per salvare banche e finanza i Governi e il Parlamento hanno deciso di dare la priorità al pareggio di bilancio. La manovra finanziaria 2012-2014 approvata da Berlusconi, confermata da Monti e non smentita da Letta, prevede ulteriori tagli delle prestazioni sanitarie ed un pesante aumento dei ticket, peggiorando la situazione già difficile dei cittadini e favorendo così le strutture private e coloro che speculano sui bisogni sanitari. Fra tagli alle prestazioni ed aumento dei ticket per il 2013-2014 sono previsti rincari superiori al costo dell’IMU sulla prima casa. Ciò che il governo Letta farà risparmiare ai possessori di case grazie alla cancellazione dell’IMU sarà pagato - e con gli interessi - dalla collettività attraverso gli aumenti sulla sanità.
L’aziendalizzazione ed il finanziamento a prestazione sono la morte del Servizio Sanitario Nazionale – Aver trasformato le ASL e gli ospedali in Aziende ha comportato un cambiamento radicale della natura e degli obiettivi di questi enti.
Le priorità delle Aziende Sanitarie non sono più “la soddisfazione dei bisogni socio sanitari assistenziali delle persone” ma sono i vincoli di bilancio ed il contenimento dei costi. Il finanziamento delle strutture “a prestazione” ha provocato una rincorsa, spesso non motivata, all’aumento del numero delle prestazioni arrivando perfino a produrre fenomeni delinquenziali veri e propri: ricordiamo tutti il caso della Clinica Santa Rita di Milano, dove pur di accedere ai rimborsi regionali si diagnosticavano malattie inesistenti e si operavano organi sani o i tanti casi di falsificazioni di impegnative e denunce di prestazioni mai eseguite al solo scopo di partecipare alla spartizione dei succulenti rimborsi regionali.
L’imbroglio del privato accreditato/convenzionato e la farsa della libera scelta– Si dice che la salute non è una merce ma di fatto si è creato un vero e proprio mercato bloccato e vincolato per le strutture pubbliche ed aperto e liberalizzato per quelle private. Si consentono affari e profitti alle case farmaceutiche, alle cliniche ed alle strutture convenzionate, scaricando i costi e le prestazioni più onerose sul settore pubblico. Come sempre si privatizzano i profitti e si fanno pagare alla collettività le perdite. Si enfatizza la libera scelta del medico o della clinica a cui il cittadino può rivolgersi in caso di bisogno fingendo di ignorare che in larghissima parte sono gli stessi medici e le stesse strutture che indirizzano gli utenti secondo percorsi prestabiliti.
E intanto Formigoni è inquisito … e la Mariani pure– C’è chi pena e chi gode. Il “Celeste” Formigoni, condannato per le false firme alle elezioni del 2010, è stato ugualmente promosso sottosegretario all’agricoltura nel Governo Letta. Oggi è ancora una volta inquisito per “ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALLA CORRUZIONE” per favoreggiamento nei confronti della Maugeri prima e del S.Raffaele poi, in combutta, sembra, con una parte consistente della “cricca” di Comunione e Liberazione con la quale ha gestito gran parte della sanità lombarda. Secondo l’accusa, quale contropartita per i molti e documentati favori elargiti, avrebbe goduto personalmente di 8 milioni di euro spesi in varie amenità, viaggi e ferie di lusso a bordo di prestigiose imbarcazioni. Con lui sono inquisite altre 17 persone. Stessa sorte è toccata alla “nostra” Simona Mariani, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cremona e dell'Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, nel mirino non solo per l'uso improprio dell’auto aziendale ma soprattutto per l'accusa di corruzione e turbativa d’asta nel corso dell’acquisto di una apparecchiatura di altissima tecnologia.
E allora?
La tutela della salute non può essere ridotta ad un costo ma deve diventare un investimento finalizzato al benessere collettivo: bisogna cacciare i mercanti dal tempio e con essi la mercificazione, la privatizzazione ed i profitti sulla salute che deve ritornare ad essere bene comune.
Con questo obiettivo dobbiamo riportare al centro delle lotte, al pari del lavoro e dell’istruzione, il diritto alla salute che si persegue attraverso un sistema sanitario universalistico, che non lascia fuori nessuno e realizza equità sociale.
Solo uguale accesso alle cure a parità di bisogno, uguale utilizzo dei servizi, uguale qualità del servizio per tutti rendono la sanità un vero diritto!
Circolo prc Cremona Rosa Luxemburg